I crediti di carbonio vengono acquistati dalle aziende che si sono date degli obiettivi di riduzione delle emissioni per compensarne una parte. L’acquisto di crediti di carbonio rappresenta oggi una leva concreta e verificabile per contribuire alla neutralità climatica.
Pur essendo nato come un mercato volontario, quello dei crediti di carbonio certificati si avvia sempre più a diventare un sistema regolato da specifiche normative, che ne consentono l’utilizzo anche nei mercati obbligatori.
Chi può acquistare i crediti di carbonio?
L’acquisto di crediti di carbonio è oggi strategico per aziende di ogni settore, in particolare:
- Compagnie energetiche
- Settore del trasporto aereo (compagnie aeree, aeroporti)
- Industrie e aziende manifatturiere
- Brand di largo consumo attenti alla sostenibilità
Normativa di riferimento per l’acquisto di crediti di carbonio
Settore aereo – CORSIA
L’ICAO (International Civil Aviation Organization) ha introdotto il programma CORSIA – Carbon Offsetting and Reduction Scheme for International Aviation, che diventerà obbligatorio dal 2027 per 134 paesi. Questo meccanismo impone alle compagnie di acquistare crediti di carbonio certificati, come quelli generati dai progetti OffgridSun, per mantenere le emissioni sotto i livelli del 2019.
Accordo di Parigi – Articolo 6
L’art. 6 prevede l’uso di crediti di carbonio certificati convalidati dal paese ospitante tramite “Letter of Authorization”. OffgridSun è tra i primi player ad aver ottenuto l’approvazione governativa in Tanzania per certificare progetti secondo il Paris Agreement Crediting Mechanism (PACM).
Unione Europea – Direttiva 2024/825/UE
Questa direttiva, “Empowering Consumers for the Green Transition”, vieta pratiche di greenwashing e impone l’utilizzo di metodologie certificate per compensare le emissioni. Solo i crediti di carbonio certificati da enti terzi e tracciabili possono essere dichiarati ai fini della sostenibilità.
Normativa tedesca
La Germania ha stabilito che possono essere utilizzati crediti generati all’estero fino al 3% delle emissioni totali. Questo approccio influenzerà anche i futuri obiettivi climatici UE al 2040.
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